Concorso Internazionale di Progettazione “Pilgrims Heaven” promosso da YAC e Agenzia del Demanio

Progetto

Carlotta Torricelli (capogruppo)
Sara Riboldi

Collaboratori

Benedetta Badiali
Jacopo Basilico
Matteo Mornata

… Ma il silenzio … non è silenzio di cimitero, perché la rovina
non opprime e il silenzio ti esalta: gorgoglia all’orecchio come da

una conchiglia marina. Ecco, si può sospendere il tempo, sedersi
sulla sponda della strada vuota, ascoltarsi.

Cesare Brandi, La Tuscia romana, quasi un’Atlantide, 1973.

Il territorio in cui sorge la chiesa di San Pietro in Tuscania è un suolo antico.
La sacralità è nel luogo, la topografia è la matrice.
Qui non servono nuovi landmark, serve scendere nella profondità della stratificazione, comprendere relazioni e connessioni cancellate, seguire la narrazione diacronica, grazie a una nuova sequenza che orienta lo sguardo e le azioni del viaggiatore. Il pianoro da cui si staccano la Chiesa, l’ex Palazzo Vescovile e le Torri difensive è vuoto che impone silenzio, sospende il tempo. L’ampio spiazzo erboso è il negativo della forza del monumento.

Il progetto si articola per parti distinte, tenute insieme dal disegno che orienta il percorso emozionale dei fruitori. Le nuove parti lavorano insieme al complesso monumentale esistente in modo da definire le differenti atmosfere necessarie al pellegrino nel suo itinerario. La strategia di progetto si sviluppa attraverso una sequenza di operazioni, che definiscono altrettanti atteggiamenti che il progetto assume nei confronti del patrimonio esistente. Come in un lavoro di riscrittura, si procede per azioni elementari, a partire dal varco nel perimetro esistente, che viene mantenuto come unico punto di accesso al recinto sacro:
Dialoguing, Edging, Contemplating, Empting, Connecting, Banding, Elevating.