Grazzano Badoglio, Asti

2018/2020

Progetto

Carlotta Torricelli
Sara Riboldi
con Carla Scotti Viganò

Consulenti

Luca Gallo (strutture)

Collaboratori

Marta Cantoni

Giardino

Patrizia Pozzi Landscape

Scultura

C&C Studio – Abbaldo – Albertelli

Impresa

Redoglia S.r.l.

Fotografie

Matteo Piazza

Il rustico oggetto di riforma rappresenta la porzione terminale di una lunga manica di caseggiato rurale disposta secondo una giacitura orientata est-ovest e, in particolare, costituisce la parte più meridionale dell’ala che ha subito nel tempo ingenti modifiche e trasformazioni.

Il progetto prevede l’eliminazione di tutte le superfetazioni e l’apertura di un ritmo ordinato di finestre sul fronte orientale. Il nuovo partito definito dalle bucature mostra esternamente il ritmo della struttura interna. Vengono privilegiati i principi di conformità alla tradizione locale e di uniformità, cercando di inserire sostanzialmente soltanto due tipologie di aperture: una a porta finestra a due ante per il fronte est e una verticale a una sola anta per il fronte ovest. Nel fronte ovest, fa eccezione la porta di ingresso all’abitazione, che si presenta come porta finestra a doppia anta, protetta da una piccola tettoia, costituita da una lastra di pietra di Luserna.

Il fabbricato rustico è realizzato interamente in paramento murario misto, con conci in pietra arenaria tufacea misti a mattoni, con disposizione irregolare. Nei fronti sud e ovest il paramento murario conserva una texture e una geometria relativamente regolare, si realizzano opere di restauro che consistono nel mantenimento del materiale a vista. Per quanto riguarda invece il fronte rivolto a est, la sequenza di interventi e modifiche avvenute nel tempo e le differenti tipologie di aperture praticate nel paramento murario hanno reso sostanzialmente illeggibile la tessitura materica originale. Considerata la necessità prioritaria di ridare unità a questo fronte, si prevede qui l’utilizzo di intonaco con finitura in calce idraulica naturale mista a inerti dolomitici, colorata in pasta con effetto non uniforme. Il piano di intonaco dunque riprende il tono di colore del paramento murario a vista, creando un dialogo tra queste due modalità di civile decoro delle facciate.  Per quanto riguarda la disposizione degli spazi interni, il progetto prevede il recupero dei volumi dell’intero fabbricato rurale e il risanamento conservativo dell’intero manufatto, con l’adattamento della distribuzione interna per il recupero di tutti gli ambienti.

La struttura delle volte viene mantenuta, tranne nella porzione del piano terra oggi destinata a magazzino, dove si sono già verificati crolli. Proprio in questa campata, dove si rende necessaria la demolizione della volta esistente, viene realizzata la nuova scala di collegamento verticale, concentrando in un’unica posizione la discesa alla cantina e la salita al piano primo.

Il progetto prevede la completa riconfigurazione del giardino e degli spazi aperti in modo da ricreare un insieme coerente e ristabilire un rapporto chiaro tra il lotto di proprietà così riformato e l’edificio oggetto di ristrutturazione.

L’intervento prende le mosse dalla lettura della topografia del suolo e dal rilievo delle principali relazioni visive e delle visuali panoramiche dell’area. Il disegno di suolo mantiene i rapporti esistenti tra i livelli del terreno, an-dando a conferire ruoli leggibili alle differenti quote del giardino.

All’interno della proprietà, il percorso di ingresso, pavimentato in ghiaia, recupera nei primi 10 mt il dislivello esistente tra la quota di accesso e il piano della casa, attraverso una rampa. Alla fine della rampa il percorso piega planimetricamente seguendo l’andamento del fabbricato, costeggiando il fronte occidentale. Al termine si trova il locale tecnico dove vengo-no collocati, in semi-ipogeo, gli impianti e i servizi della piscina. Questo piccolo volume viene incastonato nella sponda del terreno, in modo che la sua copertura risulti in continuità con il piano superiore del giardino. Il piano di copertura del vano tecnico, infatti, viene lastricato in pietra, costituendo così la prosecuzione lineare del par-terre superiore. Sopra questo piano in pietra viene realizzato il nuovo berceau, che si colloca così nel punto baricentrico del sistema di relazioni visive che è alla base del progetto degli spazi esterni; da questo punto infatti si ha la visuale privilegiata, aperta verso le due vallate a est e a ovest della proprietà. Accanto al locale tecnico viene realizzata la scala che collega le due quote: quella del percorso in ghiaia e quella del piano alto della piscina. Alla quota superiore, difatti, viene realizzato lo scavo per la vasca, accanto al pruno esistente. In questo modo, il piano alto del terreno – che viene mantenuto alla quota esistente – viene lasciato libero e la visuale priva di interruzioni.

Dall’altro lato del casale, l’area oggetto di intervento è costituita da un terreno che presenta una prima parte pianeggiante, mentre poi scende abbassandosi di quota e inserendosi tra le due proprietà confinanti.

Qui il progetto lavora aprendo il canale visivo centrale verso l’antico borgo di Grazzano, definendo l’estensione del piano orizzontale con due nuovi elementi: il primo, verso nord, riprende esattamente il sedime della prece-dente tettoia di cui viene mantenuto il muro perimetrale, ripiegandone la linea, a formare una seduta che delimita la pavimentazione esterna in lastre di Luserna; il secondo è un piccolo padiglione in pietra locale e legno, con tetto a falde in coppi, che segna il margine del piano trattato a prato e l’inizio del bordo di grossi arbusti, che fa da limite rispetto al lotto confinante verso sud.

Questi due nuovi elementi, insieme al berceau della piscina, tracciano il sistema di triangolazioni sui cui si fonda il disegno dell’intero intervento: una grande scena aperta sulla valle verso il borgo, che enfatizza il ruolo del corpo lungo e stretto del casale esistente, come fondale continuo e regolare.

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