Cesano Boscone, Milano

1996/1999

Progetto

Angelo Torricelli
con
Mariateresa Rampi
Marco Robecchi

Fotografie

Stefano Topuntoli

L’intervento riguarda edifici e spazi aperti del centro antico, in particolare di una corte, quella di villa Marazzi, costruita nel primo Settecento in prossimità di una precedente palazzina sforzesca.

Il progetto affronta pertanto differenti temi: quello della trasformazione della corte in pubblica piazza; quello del restauro del fabbricato delle ex-scuderie, con la sua trasformazione nella nuova Sala consiliare, il suo allestimento e il suo arredo interno; quello infine della riforma dell’edificio per uffici e negozi, costruito nel 1986, ridestinato ad uso residenziale.

La piazza vuole mantenere il carattere di una corte della campagna lombarda con due accessi: l’androne d’ingresso dalla strada e il cancello opposto, sull’asse del parco e della campagna.

La pavimentazione della piazza, in graniglia di granito rosa di Baveno, fa riferimento alle colonne del portico settecentesco.

Il pavimento di accesso alla Sala consiliare, in lastre di beola fiammata, definisce lo spazio di una sorta di sagrato che precede l’aula civica e ne costituisce il tramite con la piazza pubblica, in continuità con l’interno dell’edificio.

La fontana, concepita come richiamo degli antichi fontanili che caratterizzavano il territorio, definisce l’asse principale della piazza e costituisce l’elemento di separazione tra lo spazio pubblico e quello della residenza. Disposta linearmente secondo l’andamento dell’antico viale che proseguiva verso la campagna, la fontana è costituita da un doppio muro in mattoni a vista che contiene un sottile corso d’acqua rettilineo; questo canale origina da una vasca quadrata e conduce l’acqua fino a farla cadere in un bacino rettangolare.

Nel progetto di recupero del fabbricato delle ex-scuderie, destinato ad ospitare le attività del Consiglio comunale la scelta fondamentale di progetto è stata quella di mantenerne rigorosamente il carattere originario dell’edificio, rendendo autonomi gli elementi di nuova costruzione.

Lo spazio interno viene scandito senza intaccarne l’originaria unitarietà. Tre muri di forte spessore, alti 3,60 m, staccati dalle pareti perimetrali e dalla copertura a capriate, definiscono le zone funzionali: quella dell’ingresso e dei servizi, quella dell’atrio e dello spazio mostre, quella della sala del consiglio, quella infine della sala riunioni e degli impianti. Questi muri, rasati a gesso e tinteggiati in colore bianco, contengono al loro interno le canalizzazioni dell’aria e i vani tecnici per gli altri impianti.

Pubblicazioni

A. Torricelli, Luoghi architettonici, in E. Faroldi, Città Architettura Tecnologia, Edizioni Unicopli, Milano 2000, pp. 175-186;
P. Righetti, Da corte a pubblica piazza, in “Modulo”, n. 257, gennaio 2000, pp. 1116-1120;
A. Torricelli, Sala consiliare e piazza a Cesano Boscone, in Aa. Vv., Manutenzione e recupero nella città storica. “L’inserzione del nuovo nel vecchio” a trenta anni da Cesare Brandi, a cura di M. M. Segarra Lagunes, Gangemi editore, Roma 2001;
R. Neri, Praça e sala do conselho em Cesano Boscone, Milão (1996-1999). De pátio privado a práça pública, in “Arquitectura e Vida”, n. 12, gennaio 2001;
M. Biraghi, Il “dispositivo” dell’ordine. La corte, la piazza, in “Abitare la Terra”, n. 10, 2005;
S. Micheli, Milano ‘90, in M. Biraghi, G. Lo Ricco, S. Micheli (a cura di), Guida all’architettura di Milano. 1954-2014, Hoepli, Milano 2013

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